L’Istituto di Ricerca sulle Acque ha assegnato all’Italia l’Attestato di Qualità per l’acqua del rubinetto poiché questa risulta tra le migliori d’Europa. Essa è controllata, sicura e con un gusto il più delle volte gradevole e, se depurata al punto d’uso, risulta davvero eccellente.
Falsi miti e consumo di acqua in bottiglia in Italia
Nonostante l’Attestato di Qualità, il Belpaese è terzo al mondo per il consumo di acqua in bottiglia ed è questo triste primato a rendere il nostro Paese decisamente un po’ meno bello.
Il consumo quella confezionata è fonte di inquinamento, di gravi problemi ambientali e di costi inutili; è stato dimostrato che un litro di acqua in bottiglia costa, in media, trecento volte in più rispetto a un litro erogato dal rubinetto e che una bottiglia di plastica impiega oltre 450 anni prima di decomporsi.
Ma allora perché in Italia continuiamo a bere quella in bottiglia? Colpa di pregiudizi radicati, di abitudini all’acquisto profondamente influenzate da brand di minerale che alimentano da anni il mercato pubblicitario.
Tra i falsi miti più conosciuti sull’acqua del rubinetto troviamo ad esempio la presenza di grandi e nocive quantità di cloro, che l’elevato residuo fisso è causa della formazione di calcoli renali, che è pericolosa per la salute e che la qualità è scadente rispetto al prodotto confezionato. La verità? Nessuna evidenza scientifica conferma queste convinzioni, ed è bene sottolineare, invece, che la qualità dell’acqua confezionata varia in base a come viene conservata e quindi il più delle volte non fa bene. Non sono lontane da noi immagini di camion che trasportano casse sotto il sole per ore o giorni; in questo caso, ad esempio, il rilascio di componenti tossiche e nocive nel liquido contenuto all’interno avviene ancora prima che le bottiglie arrivino negli scaffali di un supermercato.
L’acqua del rubinetto in Italia è controllata?
In Italia l’acqua del rubinetto, al contrario di quello che possiamo immaginare, è sottoposta a controlli serrati svolti del Ministero della Salute, dai gestori idrici e dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL). Questo fa sì che essa sia sicura e mediamente di buona qualità ed è facile intuire come, partendo da una buona base, l’acqua dell’acquedotto depurata non fa male, tutt’altro. La depurazione, quale l’ultrafiltrazione, porta quella del rubinetto a livelli eccellenti, azzerando il rischio fino al punto d’uso a favore di una filtrazione assoluta di virus e batteri. Ed è così che possiamo affermare che quella depurata fa bene occorre solo scegliere un valido sistema di filtrazione e un mantenimento adeguato dell’impianto.
L’acqua depurata non fa male e può essere bevuta da tutti
L’ultrafiltrazione è un trattamento fisico che trattiene le impurità e i residui delle sostanze che vengono usate per potabilizzare l’acqua, come per esempio il cloro, e trattiene anche virus e batteri fino ad un grado di 0.005 micron. L’eliminazione del cloro permette di migliorare il gusto, l’eliminazione di batteri residui e di possibili virus garantisce maggior sicurezza del livello microbiologico e caratteristiche organolettiche impeccabili.
Ecco perché l’acqua depurata fa bene proprio a tutti. Ideale per neonati, bambini, donne in gravidanza, ed è un prodotto perfetto per attività come ristoranti, aziende, hotel che attraverso l’ultrafiltrazione zereau® saranno perfettamente in linea con la normativa HACCP prevista per la minerale alla spina.
Non per ultimo, ricordiamoci che bere la depurata è un bene inestimabile anche per il pianeta.
L’acqua depurata fa bene ai neonati
Dal sesto mese di vita, o dal momento in cui la dieta dei nostri neonati inizia a diversificarsi, viene introdotta l’acqua come elemento di idratazione. Così i genitori iniziano a chiedersi quale sia la migliore per i loro piccoli e spesso la scelta ricade su bottiglie che in etichetta riportano un neonato perché queste rispettano gli standard qualitativi richiesti. Beh, ecco come, ad esempio, questa scelta non tenga conto del problema del trasporto e dello stoccaggio che alterano, come abbiamo visto, questi parametri. L’acqua depurata è la soluzione perfetta anche per i neonati perché la qualità è garantita fino al punto d’uso, fa bene ed è l’alternativa esistente più sicura e sempre disponibile.
L’acqua depurata fa bene in gravidanza
Bere acqua rubinetto in gravidanza va bene? Una mamma che vive fuori dall’Italia probabilmente continuerebbe a scegliere l’acqua del rubinetto che ha sempre bevuto senza porsi troppe domande. Siamo noi Italiani, fan della minerale con oltre 180 litri a testa ogni anno, che ci poniamo questa domanda perché oltre 250 marchi continuano a proporre in commercio alternative meno pratiche e più costose. Quindi si, bere acqua depurata fa bene, anche in gravidanza e l’ultrafiltrata zereau® è ancora una volta una garanzia.
Bere acqua depurata: un atto d’amore per noi e per il pianeta
L’acqua depurata non fa male anzi non ha nulla da invidiare a quella in bottiglia ed è giunto il momento che anche l’opinione pubblica faccia fronte unito su questo argomento così da influenzare gli acquisti delle persone e trasformare le modalità di consumo in abitudini consapevoli e sostenibili.
Data la diffusa emergenza circa lo stato di salute del nostro pianeta consigliamo di installare depuratori nelle case, nelle aziende, nei ristoranti perché questa è una scelta determinante che contribuisce ad una significativa riduzione di Co2, di trasporto, di plastica monouso e di sprechi, inoltre puoi approfittare del bonus acqua potabile anche per l’anno 2023!
Scopri nel dettaglio i vantaggi di installare un erogatore zereau® e leggi il nostro articolo di approfondimento per capire come la tecnologia di ultrafiltrazione può eliminare in modo assoluto virus e batteri dall’acqua del rubinetto.